Dopo la lettera della BCE-Draghi
dell'agosto 2011 che detta il programma di governo all'Italia e
l'attacco speculativo ordito e organizzato dai rentiers eurocratici
ai danni delle aziende di Berlusconi, costretto così a dimettersi
antidemocraticamente, Monti viene nominato senatore a vita e quindi
Presidente del Consiglio il 16 novembre 2011.
L'allarme nazionale, sbugiardato dal
FMI e dai dati macroeconomici e poi dal doppiogiochista Fassina, fu
che non ci sarebbero più stati soldi per pagare dipendenti pubblici
e pensioni, solo il “professore” ci avrebbe potuti salvare, e che
professore.........
Il governo Monti nel primo mese di vita
ottiene l’approvazione del ddl che introduce nella Costituzione il
pareggio di bilancio da parte della Camera (30 novembre) e del Senato
(15 dicembre), in entrambi i casi all’unanimità.
Fine della spesa a deficit, ultimo
barlume di sovranità monetaria.
Nel frattempo emana la manovra fiscale
cosiddetta anticrisi che prevede un gettito di 30 miliardi di euro in
tre anni e che viene approvata alla Camera (16 dicembre), a larga
maggioranza.
Il secondo mese inizia con
l’approvazione della manovra al Senato (22 dicembre), anche qui a
larga maggioranza, e termina con l’approvazione alla Camera della
risoluzione unitaria sullo stato della giustizia (17 gennaio).
Il terzo mese vede il varo di misure di
liberalizzazione in vari settori economici (20 gennaio),
l’approvazione alla Camera della Legge Comunitaria 2011 (2
febbraio) e il primo dei provvedimenti cosiddetti svuotacarceri (15
febbraio).
Nel quarto mese abbiamo l’approvazione
del ddl cosiddetto milleproroghe 2012 (23 febbraio), il positivo
passaggio al Senato del ddl sulle liberalizzazioni, la nascita
dell’Authority sui trasporti e il riordino delle tariffe
sull’energia (1° marzo).
Il quinto mese vede il varo della
riforma del mercato del lavoro (23 marzo) e quello della riforma del
catasto (16 aprile).
Tutta roba che potrà piacere o no, ma
un bel mucchietto di roba.
Per salvarci?
Ma no, ce lo disse lui dall'estero
(CNN), queste cose non vanno mai dette in Italia:
….we
are actually destroying the domestic demand.......
Il governo Letta si insedia il 28
aprile 2013 e nel primo mese di vita blocca il pagamento della rata
di giugno dell’Imu ed eroga i fondi per la cassa integrazione
ordinaria e per quella straordinaria (17 maggio).
Il secondo mese inizia con
l’approvazione del ddl per l’abolizione del finanziamento
pubblico ai partiti e il varo di un decreto-legge su alcuni bonus
fiscali (31 maggio), mentre al Senato (3 giugno) e alla Camera (5
giugno) passa il decreto sul pagamento dei debiti della pubblica
amministrazione. Pochi giorni dopo l’esecutivo vara il cosiddetto
decreto del fare che contiene misure anticrisi per il rilancio
dell’economia e lo sviluppo del paese (15 giugno), mentre due
settimane dopo è la volta della modifica alla Riforma Fornero (24
giugno).
Il secondo mese dell’esecutivo si
chiude col decreto che blocca temporaneamente l’aumento dell’Iva
(26 giugno) e con la presentazione del disegno di legge
sull’occupazione giovanile grazie allo sblocco di 1,5 miliardi di
euro dal fondo europeo (28 giugno).
Il terzo mese vede la presentazione da
parte dell’esecutivo di un ddl costituzionale per l’eliminazione
delle Province (5 luglio) e il suo impegno a portare in Parlamento
ogni decisione relativa a spese militari (16 luglio), chiudendosi con
l’approvazione alla Camera delle misure economiche d’urgenza
proposte dal governo (26 luglio).
Il quarto mese ne vedrà l’approvazione
anche da parte del Senato (7 agosto). Dopo pochi giorni il governo
annuncia tagli per 50 milioni sulle auto blu del parco macchine della
Presidenza del Consiglio e sugli aerei della flotta di stato (12
agosto). Due giorni dopo il Consiglio dei Ministri approva un decreto
legge sul femminicidio (14 agosto), mentre di lì a due settimane è
la volta di un decreto legge su pubblica amministrazione e precariato
giovanile (26 agosto).
Il quinto mese l’esecutivo approva un
decreto legge sul welfare dello studente, con agevolazioni sui libri
di testo e provvedimenti per la tutela della salute a scuola (9
settembre).
Anche qui valga quanto sopra: saranno
state iniziative sagge o no, utili o meno, ma certo non si può dire
che il governo non abbia combinato niente.
Tutto sbagliato e nella direzione del
governo precedente.
Veniamo ora ai primi cinque mesi del
governo Renzi, il governo del vuotamente profondo e presunto
italiano che si atteggia a uomo del fare.
Il suo esecutivo vede la luce il 22
febbraio di quest’anno e in cinque mesi e una settimana cos’ha
combinato? Ha messo 80 euro nelle buste paga di qualche milione di
dipendenti pubblici alla vigilia delle Europee, e ancora non si sa
dove caverà la copertura, anzi ci sarà sicuramente una manovra di
autunno, e che manovra......(si stimano 20-25 miliardi di €).
Le riforme costituzionali annunciate
sono a zero, e così la legge elettorale.
Pubblica amministrazione? Jobs Act? Che
altro?
È un governo che dichiara di incarnare
il dinamicissimo modello del fare per fare, e che ha fatto?
Niente??????
No, tanto.
Il collaborazionista Renzi sta
dialetticamente e definitivamente segnando i confini d'Italia come
protettorato della finanza internazionale.
Niente più sovranità popolare, niente
più sovranità monetaria, niente più welfare, Costituzione
disattivata, niente più Stato.
Solo merce.
Siamo solo merce...............e molti
sembrano esserne contenti.
Più inconsapevoli che incoscienti del
fatto che la merce ha una data di scadenza.
(NB: il residuo ottimismo mi ha fatto apporre al titolo del post "1° parte", speriamo nella seconda....)
Fonte:
http://malvinodue.blogspot.it/2014/07/un-cazzo-di-niente.html
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