sabato 2 agosto 2014

Il triste epilogo dello Stato italiano - 1°parte

Dopo la lettera della BCE-Draghi dell'agosto 2011 che detta il programma di governo all'Italia e l'attacco speculativo ordito e organizzato dai rentiers eurocratici ai danni delle aziende di Berlusconi, costretto così a dimettersi antidemocraticamente, Monti viene nominato senatore a vita e quindi Presidente del Consiglio il 16 novembre 2011.
L'allarme nazionale, sbugiardato dal FMI e dai dati macroeconomici e poi dal doppiogiochista Fassina, fu che non ci sarebbero più stati soldi per pagare dipendenti pubblici e pensioni, solo il “professore” ci avrebbe potuti salvare, e che professore.........
Il governo Monti nel primo mese di vita ottiene l’approvazione del ddl che introduce nella Costituzione il pareggio di bilancio da parte della Camera (30 novembre) e del Senato (15 dicembre), in entrambi i casi all’unanimità.
Fine della spesa a deficit, ultimo barlume di sovranità monetaria.
Nel frattempo emana la manovra fiscale cosiddetta anticrisi che prevede un gettito di 30 miliardi di euro in tre anni e che viene approvata alla Camera (16 dicembre), a larga maggioranza.
Il secondo mese inizia con l’approvazione della manovra al Senato (22 dicembre), anche qui a larga maggioranza, e termina con l’approvazione alla Camera della risoluzione unitaria sullo stato della giustizia (17 gennaio).
Il terzo mese vede il varo di misure di liberalizzazione in vari settori economici (20 gennaio), l’approvazione alla Camera della Legge Comunitaria 2011 (2 febbraio) e il primo dei provvedimenti cosiddetti svuotacarceri (15 febbraio).
Nel quarto mese abbiamo l’approvazione del ddl cosiddetto milleproroghe 2012 (23 febbraio), il positivo passaggio al Senato del ddl sulle liberalizzazioni, la nascita dell’Authority sui trasporti e il riordino delle tariffe sull’energia (1° marzo).
Il quinto mese vede il varo della riforma del mercato del lavoro (23 marzo) e quello della riforma del catasto (16 aprile).
Tutta roba che potrà piacere o no, ma un bel mucchietto di roba.
Per salvarci?
Ma no, ce lo disse lui dall'estero (CNN), queste cose non vanno mai dette in Italia:


.we are actually destroying the domestic demand.......


Il governo Letta si insedia il 28 aprile 2013 e nel primo mese di vita blocca il pagamento della rata di giugno dell’Imu ed eroga i fondi per la cassa integrazione ordinaria e per quella straordinaria (17 maggio).
Il secondo mese inizia con l’approvazione del ddl per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e il varo di un decreto-legge su alcuni bonus fiscali (31 maggio), mentre al Senato (3 giugno) e alla Camera (5 giugno) passa il decreto sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Pochi giorni dopo l’esecutivo vara il cosiddetto decreto del fare che contiene misure anticrisi per il rilancio dell’economia e lo sviluppo del paese (15 giugno), mentre due settimane dopo è la volta della modifica alla Riforma Fornero (24 giugno).
Il secondo mese dell’esecutivo si chiude col decreto che blocca temporaneamente l’aumento dell’Iva (26 giugno) e con la presentazione del disegno di legge sull’occupazione giovanile grazie allo sblocco di 1,5 miliardi di euro dal fondo europeo (28 giugno).
Il terzo mese vede la presentazione da parte dell’esecutivo di un ddl costituzionale per l’eliminazione delle Province (5 luglio) e il suo impegno a portare in Parlamento ogni decisione relativa a spese militari (16 luglio), chiudendosi con l’approvazione alla Camera delle misure economiche d’urgenza proposte dal governo (26 luglio).
Il quarto mese ne vedrà l’approvazione anche da parte del Senato (7 agosto). Dopo pochi giorni il governo annuncia tagli per 50 milioni sulle auto blu del parco macchine della Presidenza del Consiglio e sugli aerei della flotta di stato (12 agosto). Due giorni dopo il Consiglio dei Ministri approva un decreto legge sul femminicidio (14 agosto), mentre di lì a due settimane è la volta di un decreto legge su pubblica amministrazione e precariato giovanile (26 agosto).
Il quinto mese l’esecutivo approva un decreto legge sul welfare dello studente, con agevolazioni sui libri di testo e provvedimenti per la tutela della salute a scuola (9 settembre).
Anche qui valga quanto sopra: saranno state iniziative sagge o no, utili o meno, ma certo non si può dire che il governo non abbia combinato niente.
Tutto sbagliato e nella direzione del governo precedente.

Veniamo ora ai primi cinque mesi del governo Renzi, il governo del vuotamente profondo e presunto italiano che si atteggia a uomo del fare.
Il suo esecutivo vede la luce il 22 febbraio di quest’anno e in cinque mesi e una settimana cos’ha combinato? Ha messo 80 euro nelle buste paga di qualche milione di dipendenti pubblici alla vigilia delle Europee, e ancora non si sa dove caverà la copertura, anzi ci sarà sicuramente una manovra di autunno, e che manovra......(si stimano 20-25 miliardi di €).
Le riforme costituzionali annunciate sono a zero, e così la legge elettorale.
Pubblica amministrazione? Jobs Act? Che altro?
È un governo che dichiara di incarnare il dinamicissimo modello del fare per fare, e che ha fatto?

Niente??????

No, tanto.

Il collaborazionista Renzi sta dialetticamente e definitivamente segnando i confini d'Italia come protettorato della finanza internazionale.

Niente più sovranità popolare, niente più sovranità monetaria, niente più welfare, Costituzione disattivata, niente più Stato.

Solo merce.

Siamo solo merce...............e molti sembrano esserne contenti.

Più inconsapevoli che incoscienti del fatto che la merce ha una data di scadenza.


(NB: il residuo ottimismo mi ha fatto apporre al titolo del post "1° parte", speriamo nella seconda....)



Fonte: http://malvinodue.blogspot.it/2014/07/un-cazzo-di-niente.html

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