venerdì 28 novembre 2014

Sponsor ultraliberisti

L'anno scorso mi era sfuggita questa pubblicazione fatta dalla JP Morgan.
L'estratto che mi interessa segnalare, come qui rilevato dall'articolo de Il Fatto Quotidiano di Luca Pisapia, è quanto vi si legge alle pagine 12 e 13:
"At the start of the crisis, it was generally assumed that the national legacy problems were economic in nature (...) But, over time it has become clear that there are also national legacy problems of a political nature. The constitutions and political settlements in the southern periphery, put in place in the aftermath of the fall of fascism, have a number of features which appear to be unsuited to further integration in the region (UE)"
e cioè:
"Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica (…) Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea".

Dunque la Costituzione italiana per JP Morgan è un ostacolo al processo di integrazione europea.
L'integrazione europea si sta misurando con i terribili dati economici inferiori in entità, nel loro disastro, solo alla seconda guerra mondiale.
Questo trattato di libero scambio qual è la UE nel fotografare i rapporti di forza tra gli Stati ambisce a realizzarne uno più grande basandosi sulla forte concorrenza tra essi e la stabilità dei prezzi.
Chi è macroeconomicamente alfabetizzato sa che il disperato perseguire la stabilità dei prezzi trova giustificazione, in un sistema capitalistico, essenzialmente nel garantire i creditori che non vedranno svalutato nel tempo il capitale prestato.
Ci sono tuttavia delle limitazioni alla libera circolazione del capitale che si manifestano con principi enunciati nella Costituzione tesi a proteggere la parte più debole della funzione di produzione, cioè il lavoro, cioè i lavoratori, in altre parole il welfare.

Con la benedizione e il patrocinio di JP Morgan (ma anche di Goldman Sachs) tutto quello che sta accadendo non è altro che uno smantellamento dello Stato sociale, attraverso le famose riforme strutturali atte a trasformare il lavoro da diritto alla dignità a merce.

Maggiordomi e traditori della Patria nelle più alte cariche dello Stato e in Parlamento hanno quasi compiuto l'opera.
Appare evidente quali siano stati e siano ancora i loro principi ispiratori,...i loro sponsor.






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